venerdì 15 giugno 2012

Tiziano restaurato in mostra ad Alba




Scopro oggi su Storie dell'Arte, l'articolo su Tiziano restaurato in mostra ad Alba.

Si tratta del magnifico notturno del Martirio di San Lorenzo.

Il quadro, il cui restauro è stato interamente finanziato da Banca d'Alba, rimarrà esposto presso la sede di Alba sino a fine anno. 

Gli orari in cui è possibile visitarlo, con ingresso libero, sono i seguenti: 

lunedì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 18,30; 
sabato e domenica dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 19.

Ai più curiosi e interessati consiglio di scaricare il pdf della pubblicazione realizzata per l'occasione, nel quale troverete tutti i dettagli e alcuni splendidi particolari dell'opera.

lunedì 11 giugno 2012

Esref Armagan e la visione tattile


A volte uno sguardo parla, un profumo si assapora...e a volte una mano vede.
Mani e dita per percepire e vedere la realtà, per poi raffigurarla.




Questo è Esref Armagan, pittore turco: cieco sin dalla nascita, eppure dipinge attraverso il suo particolare modo di trasferire l'anima sulla punta delle dita per poi passarla al foglio, accarezzandolo coi colori.


Disegna con le mani e adopera soprattutto colori ad olio. Ha iniziato per gioco, da bambino, incidendo con un chiodo degli scatoloni che gli portava il padre al ritorno dal lavoro. Provando e giocando, ha elaborato un sistema per poter imparare cosa sono i colori, classificandoli e ordinandoli in modo che per lui fosse possibile usarli nel modo voluto, stenderli e ottenere un risultato verosimile rispetto alla realtà che lui percepiva sempre attraverso le mani e le dita.


Per cominciare, utilizza una stilo Braille con cui traccia i contorni poiché necessita di avere una percezione tattile del suo disegno, di sentirlo con il suo sguardo manuale. Per lavorare ha bisogno di tranquillità assoluta e, quando parte, è completamente dentro all'opera e al suo mondo.. Per questo, in una intervista, egli stesso ha dichiarato:


“Quando disegno il mare mi chiedo se non sia il caso di indossare un giubetto di salvataggio per non affogare”.

Quello che affascina, oltre alla capacità di disegnare, è l'estrema verosimiglianza nel rendere il chiaroscuro e la prospettiva, di cui (essendo cieco dalla nascita) non ha mai avuto esperienza...o per lo meno, non nel senso comunemente inteso.
Ciò lo ha reso (ahimé!) protagonista di uno studio della percezione umana, condotto dallo psicologo John Kennedy dell’università di Toronto, nonché di studi da parte del team neurologico dell'Università di Harvard. Per le loro analisi però, vi rimando al link di YOUng - libera informazione. Per quanto mi riguarda, comprendo la curiosità da parte della scienza, tuttavia mi intristisce vedere come un uomo che cerca di esprimersi, di vedere e far vedere quello che sente, non venga semplicemente ascoltatovissuto, ma immediatamente studiato come un caso clinico. Un po meno analisi e un po più capacità di meravigliarsi non farebbe male all'uomo contemporaneo..

La sua spiegazione, più pura e ingenua ma al contempo molto più umana:

“Non posso essere definito cieco, le mie dita vedono più lontano di tanti occhi!"


Vi lascio semplicemente a un video, in cui potete vederlo mentre dipinge:


giovedì 31 maggio 2012

In fondo al mar..



Se ci si inoltra nell'Oceano Atlantico nei pressi dell'isola di Grenada, nel sud dei Caraibi, si trova una meravigliosa sorpresa.





Underwatersculpture gallery è un progetto lanciato nel 2006 dallo scultore e istruttore subacqueo guyanese Jason de Caires Taylor. L’iniziativa, in continua evoluzione, ha lo scopo di celebrare la cultura caraibica e reinventare e proteggere una zona coralligena, decimata dalle recenti tempeste tropicali: le statue, infatti, realizzate in calcestruzzo e acciaio ed assicurate al substrato oceanico, generano un reef artificiale. Le loro strutture forniscono una base per la colonizzazione di coralli, alghe e spugne, così come riparo e protezione per tanti altri organismi; inoltre, attirando l'attenzione di sub e turisti su queste scogliere artificiali, le barriere naturali possono cogliere l'occasione per ripararsi e rigenerarsi.



La particolarità di queste opere consiste nell'essere studiate, progettate e realizzate per essere posizionate in acqua tenendo conto delle dimensioni (in mare tutto appare più grande del 25%), dei colori, dei giochi di luce e delle prospettive. Anche i fondali vengono scelti con cura: poco profondi, con sabbia bianca e acque cristalline, in modo che le opere possano essere apprezzate anche da barche con fondo trasparente o da sub amatoriali.

Una delle sue opere si chiama Evoluzione silenziosa e comprende circa 400 statue. Credo che possa essere ben compresa guardando queste piccole foto, prese direttamente dalla galleria online di Underwater.

Il mare e l'assenza dell'uomo suggeriscono il silenzio, mentre le opere diventano nutrimento per una nuova  vita. 



La statua scompare, tramuta, ma la sua scomparsa non è morte, ma nuova vita: la vita dei coralli.
Personalmente ci leggo due messaggi (in cui credo profondamente): l'ambiguità della morte e della vita e la capacità della natura di rigenerarsi e di rinascere.



Altre immagini sono reperibili nella galleria fotografica del MUSA (Museo Subacuatico de Arte).
Al suo progetto si è inoltre affiancato Colleen Flanigan e i due ora stanno progettando assieme una serie di statue volta a far salire il pH dell’acqua e permettere quindi ai coralli di attrarre i minerali che gli servono a costruire i loro esoscheletri (come scrive l'Atlantic). Su Il Post ho letto, inoltre, che il progetto è finanziato tramite Kickstarter, un sito internet per raccogliere microdonazioni.
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