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martedì 3 luglio 2012

Le statue di marmo muoiono in bianco e non sempre del tutto.



Statua greca



Con l'aiuto degli uomini e di altri elementi
il tempo si è dato un gran da fare intorno a lei.
Dapprima l'ha privata del naso, poi dei genitali,
quindi delle dita di mani e piedi,
col passare degli anni di un braccio e poi dell'altro,
della coscia destra e di quella sinistra,
di dorso e fianchi, di testa e natiche,
e quei pezzi li riduceva in
calcinacci, ghiaia, sabbia.


Quando muore così qualcuno vivo,
molto sangue sgorga ad ogni colpo.



Le statue di marmo tuttavia muoiono in bianco
e non sempre del tutto.



Della statua in questione si è conservato il busto
ed è come un respiro trattenuto nello sforzo,
poiché adesso deve
attirare
a sé
tutta la grazia e la gravità
di quanto si è perduto.


E questo gli riesce,
questo ancora gli riesce,
riesce e affascina,
affascina e dura -


Anche il tempo qui merita una menzione di lode,
poiché ha smesso di lavorare
e ha lasciato qualcosa per dopo.

W. Szymborska






Un ringraziamento speciale al Museo Tattile Omero, che mi ha permesso questa incredibile esperienza tattile..

mercoledì 27 giugno 2012

Nella stretta di un abbraccio


Quante emozioni possono celarsi dietro un abbraccio..
L'abbraccio è la dimostrazione d'affetto più pura che si possa donare: è un ciclo energetico che fluisce da chi lo dona a chi lo riceve e, a differenza dei baci, non può essere rubato. Un abbraccio può celare tante parole, tante emozioni, ed è diverso per intensità e sincerità.



C'è l'abbraccio come sostegno, una forza che raddoppia, passando di mano in mano, da braccio a braccio, da corpo a corpo. Il tempo perde senso e la solitudine si fa vicinanza. Il corpo si alleggerisce e si placa nel calore del contatto.








L'abbraccio come abbandono, in cui si cede completamente all'altro, come in questa stretta fra Eros e Psiche. La testa reclinata, pesante di lei, completamente lasciata andare tra le mani di Eros..






C'è il vellutato abbraccio materno, la dolcezza con cui la madre culla il bambino. Un abbraccio che è al contempo carezza e calore, nella semplice serenità di un rapporto imprescindibile. Nell'abbraccio il bambino riconosce il battito cardiaco della madre e il suo profumo, in cui addormentarsi spensieratamente.


Ma anche l'abbraccio materno violento, spaventato, di una madre che cerca di salvare il proprio figlio con tutte le sue forze.


C'è l'abbraccio intenso che porta all'abisso, come in questa scultura di Pietro Canonica. Le mani di lei serrate sulla schiena di lui trasmettono tutta la forza di un sentimento incontenibile.
Un abbraccio travolgente, quello della passione. I lunghi capelli di lei accarezzano la schiena dell'amato, come a proseguire quella presa stretta e al contempo dolce, rendendo questa unione ancora più avvolgente. La circolarità del gesto dell'abbraccio è inoltre enfatizzata dalle pieghe delle vesti, in un vortice travolgente che carica ancora di più la composizione.






Eppure in Canonica, gli amanti non si guardano negli occhi, ma sono guancia a guancia, ancora presenti e protesi verso il mondo.

C'è invece l'abbraccio fatale, quello che porta all'oblio. L'abbraccio in cui due anime si perdono, come in quest'opera di Renata Domagalska, dove il mondo è escluso alla percezione delle emozioni provate dai due. Un abbraccio che brucia la pelle, che inghiotte, consuma, ma di cui non puoi fare a meno.




C'è l'abbraccio di due anime: quando anche la pelle cade e le anime possono innalzarsi, fuse in un unico pensiero, in un unico battito, in un unico respiro.







Infine, c'è l'abbraccio della morte: un istante silenzioso ma decisivo..






[...]
E sognerai
che non occorre affatto respirare,
che il silenzio senza respiro
è una musica passabile,
sei piccolo come una scintilla
e ti spegni al ritmo di quella.


Una morte solo così. Hai sentito
più dolore tenendo in mano una rosa
e provato maggior sgomento
per un petalo sul pavimento.


Un mondo solo così. Solo così
vivere. E morire solo quel tanto.
E tutto il resto eccolo qui - 
è come Bach suonato sul bicchiere
per un istante.


W.Szymborska

giovedì 8 marzo 2012

'Scrivere un curriculum' di Wislawa Szymborska

Scrivere un curriculum
da "Vista con granello di sabbia"




Che cos'e' necessario?
E' necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si e' vissuto
e' bene che il curriculum sia breve.
E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di piu' chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all'estero.
L'appartenenza a un che, ma senza perche'.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l'orecchio in vista.
E' la sua forma che conta, non cio' che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.



Sto per laurearmi in Storia dell'Arte e come tanti, in Italia e non solo, vivo l'amarezza di dover lottare per un futuro.
Questo blog è il simbolo della mio amore per l'arte e la cultura. Non so se potrò fare della mia passione un mestiere ma continuerò senz'altro a sostenerla e diffonderla..
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001